Qualche settimana fa ho ricevuto tre buste, una da aprire subito, una da aprire durante il viaggio e una da aprire all’arrivo. Nella prima busta c’era scritto che proprio da quel quel momento cominciava l’uscita di Santa Caterina. Sì proprio da quel momento perché avrei dovuto organizzarmi da sola per essere a Cervignano sabato 9 maggio usando solo i mezzi pubblici.

Quindi sabato mi trovai tutta sola alla stazione di Gemona dove iniziò la mia avventura. Salita in treno, spinta da una forte curiosità aprii subito la seconda busta dove mi veniva chiesto di sfruttare il tempo del viaggio per riflettere sulle mie route passate per poi condividere i miei pensieri con le altre scolte che avrei trovato all’arrivo. Il ritrovo era previsto alle 17 in stazione a Cervignano ma all’arrivo trovai solamente Anna, una scolta partente del gruppo di Trieste 1. In effetti non era specificato quale stazione e in stazione delle corriere ci aspettava Federica, la scolta partente dell’Udine 2.

Ci siamo poi spostate al parco scout di Cervignano che avevamo tutto per noi! Era strano essere in poche in un posto così grande!! Ci aspettavamo di trovare qualcuno all’arrivo, invece eravamo sole e libere. A questo punto potevamo aprire la terza busta nella quale c’era un tema di marcia sulla libertà e sulla partenza. Ci siamo interrogate molto sull’ultima domanda: “vuoi essere l’immagine della femminilità di Dio?”. È difficile pensare cosa sia la femminilità, è piu facile pensare cosa non è. Dopo aver riflettuto e condiviso i nostri pensieri abbiamo cenato e poi fatto un mini-bivacco.

Nella terza busta c’era qualche spunto per il bivacco, mi ha molto colpita la frase di una canzone di Gaber “la libertà” che dice: “la libertà non è star sopra ad un albero, la libertà non è neanche avere un’opinione, la libertà non è uno spazio libero, la libertà è partecipazione”. Federica è dovuta andare via alla fine del bivacco ed io e Anna ci siamo preparate per la notte.

Anche la domenica è iniziata come una grande avventura! Ci siamo alzate alle 6.30 perché alle 8 avevamo il treno per Gorizia dove avremmo raggiunto le scolte semplici e viandanti della regione. Arrivate alla stazione il treno era già li e abbiamo corso nel sottopassaggio per riuscire a salirci al volo!

Una volta riunite tutte abbiamo potuto confrontarci su cosa fosse per noi la libertà e su come l’avevamo vissuta il giorno prima. Infatti anche le scolte semplici e le scolte partenti avevano ricevuto le buste e si erano ritrovate in altri due posti differenti per vivere con le altre sorelle la libertà. Per me la libertà è “SCELTA”, non possibilità e libertà di scelta. La scelta in sé è libertà! Il non rimanere nel dubbio, il non essere appesi a un filo, l’aver scelto la propria strada è libertà.

Abbiamo avuto poi l’opportunità di confrontare la libertà secondo il punto di vista di Santa Caterina. Nella lettera a Niccolò Soderini lei scrive che Dio ha fatto dono all’uomo di un “dolce tesoro”: la libertà di essere ciò che si vuole.

L’uscita si è conclusa con la Santa Messa e con i saluti al resto del distretto.

Per me quest’uscita di Santa Caterina è stata l’ultima ma la più bella! È stato bello essere “libera” perché proprio potendo fare tutto a piacere emerge la responsabilità, è stato bello essere in poche perché ho avuto l’opportunità di conoscere bene due persone fantastiche e confrontarmi con loro, è stato bello poter condividere i miei pensieri con le scolte del distretto…

è stata una bella, bellissima avventura!